SI, BASTA CHIACCHIERE.
Oggi è l’8 marzo, la giornata della donna, ed è tutto un gran parlare di donne abusate, maltrattate, violentate, picchiate o comunque relegate al ruolo di oggetti.
Una riflessione: ma nel continuare, come si sente ovunque da mesi, a dire che bisogna intervenire, che bisogna educare gli uomini, che bisogna educare le nuove generazioni, che le istituzioni devono fare la loro parte, i genitori idem, le forze di polizia devono sensibilizzarsi, le scuole devono agire ecc. ecc., e come un mantra che “TUTTI DEVONO FARE LA PROPRIA PARTE”, com’è che le donne invece non fanno nemmeno la cosa più ovvia, ossia imparare a difendersi decentemente? Cosa sognano che come d’incanto domani mattina altri risolveranno il problema per loro? Ma ci rendiamo conto che ad andare bene (e non sembra proprio che stia andando bene) non basteranno due generazioni a vedere risultati? E nel frattempo che succede? Tutto come adesso o peggio? Perché tutti dovrebbero fare la loro parte e le donne no?
Sento troppo spesso gente obiettare che non sono le donne a dover imparare a difendersi ma gli uomini a smetterla di importunarle. Fantastico, hanno capito tutto. La differenza tra sogni e realtà. È come dire “attraverso le strisce pedonali ed è mio diritto le macchine si devono fermare sono loro in torto”, e poi andare in sedia a rotelle per il resto della vita al motto di “eh però avevo ragione io doveva fermarsi lui”. In sedia a rotelle ci vai comunque tu non lui, e dei tuoi “diritti” alla sedia a rotelle frega gran poco.
DONNE, datevi una mossa, nel mentre e nel tempo che questo stato di cose si risolverà, ora iniziate subito a prendervi in mano la vostra vita. Imparate a difendervi con corsi specifici, seri e strutturati, investite del tempo per la vostra sicurezza e qualità della vita. Ci sono strutture e istruttori capaci che hanno dedicato tempo e risorse per essere utili, sceglieteveli bene, scegliete istruttori che sappiano quello che fanno e non date retta ai soliti youtuber improvvisati, è ora di smettere di vivere nella paura.
È chiaro speriamo che col passare degli anni davvero questo cambio di mentalità possa diventare concreto, e che tutti gli sforzi fatti da tanti di noi in tal senso saranno stati ben spesi, ma sarà sempre un risultato fragile. Nel dubbio chiedete alle donne in Iran o in Afghanistan, che in altra epoca se ne andavano in giro in minigonna, ed ora si trovano a sopravvivere ad un nuovo medioevo, a mettere il burka se no vengono lapidate. Non diamo mai niente per scontato, la libertà è sempre una fragile conquista.
Buon 8 marzo.